Bernardo e Valerio Castello: due pittori, padre e figlio, due generazioni diverse .
Bernardo è pittore del ’500 e tra le altre cose fu autore delle incisioni della prima edizione illustrata della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso pubblicata a Genova nel 1590. Il poema del Tasso diventerà poi un must nelle biblioteche private cittadine, dove non ne mancava mai un’edizione, e i committenti genovesi spesso e volentieri, nei decenni successivi, richiedevano ai pittori quadri ed affreschi con gli episodi più coinvolgenti del poema .
L’amicizia tra Bernardo Castello e Torquato Tasso fu suggellata anche dalla scelta del nome del primogenito di Bernardo che si chiamava appunto Torquato.
Ma sarà l’altro figlio, Valerio, a fare una fulgida carriera come pittore; uomo del ‘600 proporrà tele ed affreschi con colori brillanti e con la sua maniera di rappresentare il movimento con svolazzi e turbinii di figure. Non a caso nel lontano 1992 il catalogo della mostra Genova nell’ Età Barocca portava in copertina il suo quadro col Ratto di Proserpina conservato a Palazzo Reale di Genova.
Bernardo e Valerio Castello a San Martino d’Albaro
Quella che vi voglio ora raccontare è un’esperienza che ho vissuto recentemente nella chiesa di San Martino d’Albaro.
Qui i due pittori, padre e figlio, sono stati coinvolti nella decorazione ad affresco; da anni gli affreschi erano in stato di degrado e necessitavano un attento restauro.
Anche la vera e propria struttura della volta della chiesa era attraversata da un crepa quindi l’intervento di restauro è stato sia consolidativo, sia conservativo .
Ho partecipato ad una visita sui ponteggi, proprio alla fine del restauro, e ho potuto vedere gli affreschi della volta da vicino, a 10 centimetri dal mio naso!
Sono salita sui ponteggi; l’ultima rampa su una scala a chiocciola ha messo un po’ alla prova il mio soffrire di vertigini, ma ne è valsa davvero la pena.
Bernardo Castello aveva dipinto la scena di San Martino che offre il mantello ad un povero.
Queste le foto che sono riuscita scattare.
Se le proporzioni e le prospettive sembrano deformate in realtà questo avviene perché ho immortalato un affresco alla distanza di pochi centimetri, quando era stato concepito per essere ammirato dal basso ad una distanza di 25 metri.
E’ stato davvero emozionante ammirare i dettagli da vicino e poter apprezzare le pennellate nell’affresco di Bernardo Castello.
Poco lontano , sull’arco del presbiterio si trova poi la scena dell’Assunzione della Vergine dipinta dal figlio di Bernardo, Valerio Castello.
Spesso, negli ultimi tempi, quando ci sono dei cantieri di restauro viene data la possibilità di salire sui ponteggi. Sono occasioni da non perdere per avere delle visuali inedite di tante opere d’arte della città.