La prossima notte sarà di novilunio; sarà una notte buia, senza luna. Gli antichi Greci spiegavano questo evento con una storia legata a Diana, dea della caccia e della Luna, ed al suo amore per il pastore mortale Endimione.
Diana era perdutamente innamorata di questo giovane pastore e chiese a Zeus di donargli l’eterna giovinezza. Zeus in parte corrispose alle richieste di Diana ma, ahimè, fece sprofondare Endimione in un sonno ed una giovinezza eterni. A Diana non rimaneva che andare ad ammirare il suo amato che, inconsapevole, dormiva all’interno di una grotta. Con questo mito si spiegava, nell’antichità, come mai, in certe notti, il cielo fosse senza Luna: la Dea innamorata scendeva dal cielo per andare nella grotta dove trovava il suo amore addormentato.
Nella loggia del secondo piano nobile di Palazzo Rosso, gli affreschi di Paolo Gerolamo Piola, figlio di Domenico, raccontano questa storia: sulla volta è raffigurata Diana, che corre con le vesti svolazzanti, i capelli scomposti e con un sorriso pieno di aspettative;
la sua corsa è diretta verso una delle porte di accesso alla loggia dove, presso una colonna dipinta, Endimione dorme tranquillo e beato.
Presso l’altro stipite della stessa porta sono i due cani di Diana forse in attesa che la loro padrona, abbandonato Endimione, si lanci con loro in una battuta di caccia.