Sarà perché il primo capo firmato che ho avuto è stato un paio di sandali blu di Ferragamo, ma quando ho visto gli striscioni che pubblicizzano la mostra Equilibrium mi sono incuriosita. E la mia curiosità è stata ripagata; la mostra, iniziata come parte del programma del Festival della Scienza di quest’anno, pone l’attenzione sul tema dell’equilibrio, ma propone suggerimenti interessanti anche sulla moda, sull’intraprendenza, sulla genialità e sulla fortuna di Salvatore Ferragamo, fondatore dell’omonima casa di moda. Nato in un paesino in provincia di Avellino ed iniziata la sua attività a 13 anni in una bottega di calzolaio, giovanissimo emigra negli Stati Uniti dove apre una bottega di scarpe su misura a Hollywood, diventando il “calzolaio delle stelle”. Torna in Italia nel 1927 e apre il suo laboratorio a Firenze. Molte le dive che hanno calzato le sue scarpe: in mostra le décolleté create per Marylin Monroe. Chissà come ancheggiava con fare seducente su questi tacchi!
Anna Magnani, Bette Davis, Ava Gardner, Audrey Hepburn sono solo alcune delle star che hanno indossato le sue scarpe.
Salvatore Ferragamo produce oltre 400 tipi di tacchi, suole, rinforzi; realizza la scarpa perfetta: con una forma rivoluzionaria crea un sostegno, un rinforzo per l’arco plantare che guida l’equilibrio del corpo che cammina. E’ il cambrione, suo brevetto del 1931, una lamina metallica che dà supporto al piede durante la camminata.
Nel 1940 produce un sandalo con zeppa in sughero rivestita di capretto dal design strabiliante per l’epoca; lo indosserei la prossima estate!
Nel 1947 vince il Premio Neiman Marcus (l’”Oscar” della moda) con il sandalo Invisibile in camoscio rosso e filo di nylon.
La mostra si chiude con un filmato con vari contributi di personalità quali Reinhold Messner, Eleonora Abbagnato e, non ultima, Wanda Ferragamo, moglie di Salvatore, che dal 1960, insieme alla figlia Fiamma, ha condotto l’azienda di famiglia.
Equilibrium rimarrà aperta fino al 13 dicembre al Palazzo della Meridiana in Salita san Francesco, 4.
5 Commenti
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Cara Lucia, o non capisco od il penultimo paragrafo contiene un lapsus. Salutoni Gaf
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Autore
Oops!
grazie! ho corretto!!
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Cara Lucia ho letto il tuo blog e mi è piaciuto molto… Che interessante la storia del riso Gallo!! Continua così!!!
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Autore
Grazie! I complimenti fanno sempre piacere!
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carinissimo il blog, fresco e sintetico. Non sapevo del riso gallo, me lo giocherò con i prossimi turisti a cui non gliene frega niente dell’arte.
continua così!
Paola