Il Palazzo del Principe, la villa di Andrea Doria, è una residenza magnifica, la cui visita stupisce sempre per la grandiosità degli affreschi, la preziosità degli arredi, l’alto livello della quadreria e per il bellissimo giardino all’italiana con la fontana di Nettuno. Sicuramente uno dei “must” della collezione è costituito dagli arazzi presenti nel palazzo: ci sono quelli di fine ‘500 che raccontano le fasi della battaglia di Lepanto (ai quali prometto di dedicare presto un altro post), quelli della serie dei “Mesi” e poi ci sono i due arazzi straordinari con le storie di Alessandro Magno. Considerati dagli studiosi tra i più importanti arazzi esistenti del ‘400 furono tessuti nel 1460 per Filippo il Bello; anche se non si conosce esattamente come e quando entrarono a far parte della collezione del palazzo, mi piace accettare l’ipotesi tramandata dalla famiglia proprietaria per cui sarebbero stati un dono dell’imperatore Carlo V ad Andrea Doria.
I due arazzi sono grandiosi (circa 40 metri quadri ciascuno), sono ricchi di particolari e raccontano le storie di Alessandro Magno. Non vi voglio svelare qui tutti i dettagli: questo post è un invito a recarsi nel Palazzo per scoprirli da soli. Ci sono gli episodi storici e leggendari della giovinezza dell’eroe, le sue battaglie e le sue conquiste; voglio però segnalarvi nella parte terminale destra del secondo arazzo le scene che raccontano alcuni episodi fantastici raccontati con dovizia di particolari divertenti e sorprendenti.
Alessandro Magno, dopo aver conquistato territori lontani, dall’Asia Minore all’Egitto, dall’India ai confini della Cina, vuole scoprire cosa si nasconde nell’alto dei cieli e nelle profondità del mare.
Per riuscire a salire il più in alto possibile nel cielo si siede in una gabbia decorata con pietre preziose e tiene in mano due aste cui sono infilzati due prosciutti: alla gabbia sono incatenati quattro grifoni che nel tentativo di raggiungere i prosciutti sbattono le ali sollevando così lo stesso Alessandro verso il cielo!
La scena seguente ci propone Alessandro chiuso dentro una botte di vetro, con in mano due fiaccole per illuminare gli abissi oscuri, pronto per essere calato nelle profondità del mare.
Questi arazzi sono veramente strepitosi! Ogni volta che li vedo scopro dettagli nuovi che mi divertono e mi stupiscono per la fantasia, l’estro creativo e la genialità d’invenzione di chi ne ha realizzato il disegno.
Tornerò a parlare del Palazzo del Principe; per ora vi invito a visitarlo: l’ingresso è in Piazza del Principe, 4 a Genova.