
il Forte Centrale
Di passaggio sul colle di Nava mi sono fermata a visitare il Forte Centrale, una delle fortificazioni costruite in epoca sabauda a fine ‘800 che poi è stata utilizzata, con alterne vicende, fino a tempi recenti.
Ci sono capitata un po’ per caso, ma sono rimasta coinvolta dalla visita guidata molto interessante.
Il Forte Centrale fa parte di un complesso sistema di difesa del valico alpino tra Liguria e Piemonte; è ben conservato e racconta una storia lunga circa un secolo.
Dopo la prima fase di costruzione in epoca sabauda, quando fu realizzato il forte, protetto da due ponti levatoi che superavano il fossato difensivo attraversato dalla strada del Col di Nava (che oggi passa a lato dell’edificio), la fortificazione fu utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale come carcere dei prigionieri austriaci. A testimonianza dell’epoca rimangono alcune brandine dei soldati.

Brandine dei soldati
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu inizialmente occupato dalle truppe nazifasciste e poi conquistato dai partigiani.
Le feritoie e le finestre della struttura mostrano il continuo adeguarsi alle sempre crescenti dimensioni dei cannoni tra fine ‘800, Prima e Seconda guerra mondiale. In uno dei cortili, sul tetto della cappella di Santa Barbara (non visitabile) è conservato uno dei cannoni.

Cappella di santa Barbara
Entrando negli ambienti del secondo piano del forte si leggono ancora i motti fascisti ispirati alle frasi di Mussolini.

Motti fascisti

Motti fascisti

Motti fascisti
Gli ambienti angusti e senza riscaldamento erano destinati ai soldati semplici, mentre gli ambienti più ampi, col pavimento in legno e il camino per riscaldarsi erano riservati agli ufficiali.
Il forte è stato utilizzato ancora fino agli anni ’70 per il servizio di leva degli Alpini nei mesi estivi: alcuni graffiti con date e disegni di montagne ci testimoniano quest’ultimo periodo di utilizzo del forte.

Graffiti
Oggi il Forte Centrale è visitabile nei weekend e viene anche utilizzato per eventi culturali.