Il Museo Speleologico del Gazzo

Il Museo Speleologico del Gazzo
20 Novembre 2017 Lucia

Nella piazza del Santuario di Nostra Signora del Gazzo, alle spalle di Sestri Ponente, si apre una porta che dà accesso ad una stanza colma di reperti archeologici, paleontologici, fotografie, documenti, ex-voto e reliquiari: è il Museo Speleologico del Gazzo.

Ho avuto la fortuna di capitare una domenica, giornata in cui il museo è aperto, ed incontrare Carlo e Carmen, una coppia simpaticissima che ha condiviso la passione per la speleologia per tutta la vita. Si sono conosciuti da adolescenti, si sono sposati e nel corso degli anni hanno perlustrato le tante grotte del monte Gazzo. Gli ambienti del museo appartengono alla chiesa, quindi vi si trovano esposti molti ex-voto, piccoli dipinti che raccontano momenti drammatici, vissuti e miracolosamente superati, così come reliquiari e quadri di soggetto sacro; ma Carmen e Carlo si entusiasmano nell’illustrare la parte del museo dedicata alla loro passione: la speleologia.

Ci sono molte fotografie che li mostrano nelle loro esplorazioni nelle diverse grotte del monte Gazzo. Raccontano delle difficoltà nell’entrare spesso in spazi molto ridotti, con le attrezzature di un tempo che non erano certo quelle che si usano oggi. Mi mostrano stalattiti e stalagmiti, minerali e reperti fossili trovati perlustrando le varie grotte, alcune delle quali ormai non più esistenti, perché distrutte dalla cava del Gazzo. Carlo mi spiega come si sono create le diverse concrezioni, come il pulviscolo carbonatico presente nell’aria delle grotte si depositi sulle gocce presenti sulle stalattiti e formi le pisoliti.

Mi mostra le formazioni dai profili più particolari ed i fossili più interessanti del museo… la passione, condivisa con la moglie, che lo ha portato, in passato, a indagare le cavità della montagna, lo accompagna oggi a seguire l’allestimento del museo ed il suo mantenimento.

Vi suggerisco di andare a visitare questo piccolo ma ricco museo, aperto la domenica: se incontrerete anche voi Carlo, fatevi spiegare come mai chi ha studiato geografia qualche decennio fa (come me) considera il colle di Cadibona la separazione tra le Alpi e gli Appennini, mentre oggi si studia che tale separazione è lì, alle spalle di Sestri Ponente, sulla linea Sestri-Voltaggio.

Se siete arrivati fino al santuario vi potete poi rifocillare all’Antica Osteria del Gazzo, gestita da Roberto (ex maestro di sci) o potete cercare la lapide che ricorda la venuta della principessa Sissi (ma di questo vi parlerò in un altro post).

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