Era il novembre 1967 quando Alf Gaudenzi, insieme alla moglie Piera, aprì la galleria d’arte Il Vicolo.
Era la prima galleria genovese dedicata alla grafica. La prima sede, in salita Pollaiuoli, era un negozietto lungo e stretto, che suggerì il nome della galleria; anno dopo anno si sono succedute mostre di grafica, di pittura, di fotografia, di scultura… Gli spazi si sono ingranditi con l’acquisizione di nuovi locali nelle vicinanze. Oggi Il Vicolo è un punto di riferimento in città per chi frequenta le gallerie d’arte ed è gestito dalla figlia di Alf e Piera: Ambra Gaudenzi.
Quello delle gallerie d’arte per me è un mondo nuovo: un po’ per pigrizia, un po’ per ignoranza, (la mia formazione è quella di archeologa e consideravo ciò che avrei potuto trovare in una galleria un po’ lontano dalle mie corde) non mi ci ero mai avvicinata, ma poi un giorno, lo scorso autunno, mi sono decisa e sono entrata. Ed è stato amore a prima vista!!
Ho avuto poi la fortuna di incontrare Ambra Gaudenzi, che mi ha dedicato un po’ del suo tempo. Mi ha raccontato degli esordi dei suoi genitori: di Alf, artista futurista che aveva come missione quella di proporre l’arte alla portata di tutti (“rompere con il mito della galleria riservata a pochi iniziati”) e di Piera che con spirito imprenditoriale ha sempre affiancato ed incoraggiato il marito.
Sono senza dubbio intriganti le mostre allestite negli spazi del Vicolo: se, come dice Ambra, un “momento d’emozione, un frullo d’aria” spinge il gallerista a scegliere un artista, il visitatore curioso ritrova quella stessa emozione di fronte alle proposte in esposizione.
Ambra Gaudenzi è giustamente fiera di poter proporre le grafiche del padre degli anni ’20-’30, legate al Futurismo, le ceramiche realizzate tra gli anni ’50 e ’60, di cui continua a realizzare esemplari su calchi. Graziosissimo Il merlo in gabbia.
Ambra Gaudenzi si è anche cimentata nello scrivere un romanzo: il suo “Amiche in alto mare” è il diario di una vacanza in barca a vela con otto donne che, tra confidenze e risate, trascorrono due settimane lontano da casa e dalle incombenze quotidiane. E’ un libro che si legge tutto d’un fiato, dove facilmente noi donne ci possiamo riconoscere se si è fatto un viaggio con delle amiche, che sia al mare o in montagna. Si ritrovano le battute, i tormentoni, i dialoghi a volte ingenui, a volte maliziosi, che scandiscono i giorni di vacanza.