Gli scavi archeologici, le chiese, i musei, le grandi piazze, i supplì e i tonnarelli cacio e pepe, le vie eleganti dello shopping e… non solo: ho trascorso qualche giorno a Roma e, come faccio sempre quando lascio Genova, ho cercato qualcosa della mia città anche nella capitale.
Via dei Genovesi
Una via di Trastevere ha richiamato la mia attenzione: è la Via dei Genovesi. Qui sorge la chiesa di San Giovanni dei Genovesi (che purtroppo ho trovato chiusa). Nella lunetta sopra il portale si trova lo stemma di Genova.
La chiesa era stata costruita nel 1481 grazie alla donazione di un genovese, Meladuce Cicala, con annesso un ricovero per accogliere e curare i marinai genovesi: la scelta del luogo era stata decretata da una bolla di papa Sisto IV (papa ligure della famiglia Della Rovere). Qualche anno dopo, un altro papa ligure della famiglia Cybo, Innocenzo VIII, trasformò il primitivo ospizio nell’Ospedale di S. Giovanni Battista dei Genovesi, un edificio lungo e basso a due piani, e stabilì che il rettore della chiesa fosse eletto tra sacerdoti genovesi.
L’ospedale proseguì la sua attività fino agli inizi del ‘700 dando ricovero non solo ai liguri, ma anche ai marinai siciliani, veneziani, pisani e marsigliesi, purché questi prestassero servizio su barche genovesi.
La chiesa del Gesù
Riattraversato il Tevere e tornata in centro sono andata a visitare la Chiesa del Gesù. Ero curiosa di vedere gli affreschi del pittore genovese Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio. A Genova, sua città natale, ha lasciato poco, forse anche perché si trasferì giovanissimo a Roma dove rimase quasi tutta la vita. Gli affreschi della volta e della cupola sono un tripudio barocco; sulla volta il Trionfo del nome di Gesù e, nella cupola, il Paradiso inneggia a Gesù.
Missione compiuta: anche a Roma ho trovato qualcosa di genovese!!