Sapete come funziona una meridiana a camera oscura? Beh, vista la mia poca attitudine con le materie scientifiche non sarò io a spiegarvelo, ma vi voglio comunque raccontare qualcosa!
Ho partecipato ad un incontro davvero interessante organizzato dall’Università di Genova e condotto dalla Professoressa Candito e dal Professor Meloni alla scoperta dalla meridiana nel Palazzo dell’Università, in via Balbi 5.
Ma andiamo con ordine, prima di tutto due notizie storiche sul palazzo.
Il palazzo dell’ Università di Genova
Il palazzo venne costruito nel 1633 come Collegio dei Gesuiti; ospitava nei primi piani le aule dove si organizzavano i corsi per i membri della nobiltà e per le famiglie più agiate della città, mentre ai piani superiori c’erano le abitazioni private dei Padri Gesuiti. Dal 1773 è sede dell’Università di Genova. La struttura architettonica dell’edificio è piuttosto complessa: l’architetto Bartolomeo Bianco dovette conciliare le richieste dei Gesuiti con la conformazione del territorio, la ripida collina di Pietraminuta: entrati nell’atrio si rimane ammirati di fronte allo scalone monumentale fiancheggiato da due leoni e alle logge intorno al cortile. Al primo piano vi è l’Aula Magna dove si conservano tuttora le statue bronzee del Giambologna.
Ma la mia meta è stata una sala nell’ala posteriore del palazzo, in fondo al corridoio di S. Ignazio.
La sala della Meridiana
In questo ambiente, assai suggestivo, si trovava la “libreria domestica”, ossia la biblioteca privata dei Gesuiti.
Nel 1771 il gesuita francese François Rodolphe Corréard, chiamato alla cattedra di matematica, realizza la meridiana ancor oggi visibile nell’omonima sala: è uno strumento semplice e preciso per identificare il mezzogiorno.
Sul pavimento una fascia di marmo di 6 metri, orientata Nord-Sud, attraversata al centro da una linea di ottone, ci indica i punti dove il sole riflette la sua immagine nei momenti degli equinozi e dei solstizi. Un foro (detto gnomonico) sulla parete della sala fa passare l’immagine del sole.
Beh, certamente le mie spiegazioni non sono esaurienti… ma vi invito a partecipare agli incontri organizzati dell’Università di Genova. Sul sito di Unige vi è il calendario fino al prossimo 21 gennaio, ma in futuro si spera di poter accedere alla sala in occasione degli equinozi.
Il progetto dell’Università è interessante: fare conoscere una peculiarità del palazzo di via Balbi, in un’ottica di divulgazione davvero apprezzabile. Ci sono poi anche dei sussidi tattili per permettere ai visitatori non vedenti la comprensione di questo importante strumento.
Quindi, non perdete l’occasione di partecipare ai prossimi incontri!