L’anno scorso il New York Times ha dedicato due articoli a Recco: nel primo inseriva la cittadina del Golfo Paradiso tra i 52 luoghi dove fermarsi durante una vacanza estiva italiana, nel secondo si esaltava la bontà della rinomata focaccia col formaggio.
Io ho trascorso molte estati, da bambina e da adolescente, a Recco e ancor oggi ci vado spesso, ogni volta confrontando i miei ricordi del passato con la realtà odierna.
A differenza di altri borghi lungo la costa, Recco non ha più le tipiche case colorate che si affacciano sul mare, ma la cittadina si presenta con architetture più moderne frutto della ricostruzione dopo i pesanti bombardamenti dell’ultima guerra. Poche case antiche sono rimaste; sulla facciata moderna del chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista e san Giovanni Bono vi è un mosaico dove il prospetto della nuova chiesa sovrasta l’immagine di quella più antica andata distrutta.
Ricordo che da bambina attraversavo orti per raggiungere la spiaggia, nella zona sotto il ponte della ferrovia dove oggi c’è un parcheggio sulla copertura del torrente Recco.
Come in tutti i luoghi nel tempo è cambiato il paesaggio… anche il lungomare è stato trasformato: a Punta Sant’Anna c’era una spiaggia di ciottoli che terminava verso gli scogli che arrivano fino a Mulinetti. Oggi quella zona è totalmente diversa con la messa in sicurezza della foce del torrente e con la massicciata di cemento che circonda la piscina di Punta sant’Anna.
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Qui da bambina ho visto tante partite di pallanuoto della Pro Recco e ricordo sempre con affetto il compianto campione Franco Lavoratori che è stato mio grande maestro di nuoto.
La squadra di pallanuoto della Pro Recco, fondata nel 1913, è un vero e proprio fiore all’occhiello della città: è la squadra di pallanuoto più titolata al mondo!
Ma tutto il waterfront di Recco è cambiato; la passeggiata a mare con i suoi stabilimenti e le spiagge libere dalla foce del torrente fino alla spiaggia dei Frati.
Oggi poi non c’è più la diga di scogli artificiali che proteggeva la riva così Recco si è trasformata in una meta per surfisti che, quando le condizioni meteo-marine lo permettono, si radunano qui per cavalcare le onde.
La capitale gastronomica della Liguria
Un cartello sulla via Aurelia all’ingresso dell’abitato così recitava e a Recco si percepisce l’orgoglio di avere una serie di ristoranti di alto livello dove gustare i piatti tipici della cucina ligure. E poi c’è lei, la regina, la Focaccia di Recco con il formaggio, che si fregia del marchio IGP (indicazione geografica protetta). La trovate nei ristoranti, nelle pizzerie, nei panifici… assaggiatela e stilate la vostra classifica personale! E’ difficile scegliere tra i vari ristoranti, tutti di ottima qualità, ma voglio qui ricordare la Baracchetta di Biagio, cui ho già dedicato un post, che è un luogo del mio cuore, dove andavo da ragazzina per il pranzo durante le giornate in spiaggia o per le prime uscite serali da adolescente.
Recco è … 8 settembre
Con questo slogan da anni si promuove la festa di N. S. del Suffragio, patrona di Recco; oltre alle cerimonie religiose, la festa profana anima le vie dalla cittadina con bancarelle e stand gastronomici per arrivare al clou della manifestazione, la Sagra del Fuoco, uno spettacolo pirotecnico che davvero vale il viaggio! Quest’anno, causa covid, la manifestazione è annullata, ma il prossimo anno non perdetevela!
E se volete gironzolare con me per Recco, seguite il mio video su Youtube.