Ho già scritto un post sui vari luoghi dai quali si può godere un panorama meraviglioso sulla città, ma certamente la spianata di Castelletto è la “regina” dei belvedere genovesi. Io ci vado spesso; facendo la guida turistica mi capita di accompagnare turisti ad ammirare la vista su Genova e ogni volta rimango affascinata. Nonostante l’abitudine, mi rendo conto di quanto rimango sempre attratta da diversi dettagli: i tetti del centro storico da cui spuntano campanili e torri, il porto con le navi attraccate al Terminal Crociere, in lontananza i grattacieli di Sampierdarena e ancora più lontana la Lanterna; poi dalla parte opposta i monti che circondano la città, i quartieri del levante e sullo sfondo il promontorio di Portofino. I turisti scattano mille foto ed anch’io lo faccio, ogni volta come se fosse la prima volta.
E forse la bellezza di questo posto è anche dovuta alla sua posizione centrale in città; basta prendere l’ascensore ed in pochi minuti si lascia il centro trafficato per raggiungere una piccola oasi.
Al mattino, nelle belle giornate, la spianata è vivacemente affollata da tanti bambini accompagnati dai nonni, come se fosse un piccolo giardino; ad ogni ora si trova qualcuno che, seduto sulle panchine trova un po’ di relax alternando momenti di lettura a momenti di contemplazione del paesaggio urbano che si estende davanti agli occhi. Nelle sere d’estate è punto di ritrovo non solo degli abitanti del quartiere, ma anche di chi, più da lontano, raggiunge la spianata per godersi il fresco di fronte alle mille luci della città. I più golosi (tra i quali mi metto senz’altro) si gustano un’ottima granita con panna del bar Don Paolo.
Ed ora, forse per una certa deformazione professionale, vi do qualche brevissimo dettaglio sull’ascensore di Castelletto, che di fatto è un monumento storico della città. Costruito nel 1909, collega Piazza Portello con la Spianata. La stazione a valle è all’interno di un palazzo, e per raggiungere la cabina dell’ascensore bisogna percorrere un lungo corridoio; ma poi si arriva alla stazione a monte che, a sorpresa, è esterna, in cima alla struttura di salita e discesa delle due cabine, con belle vetrate liberty .
Per finire non posso non ricordare i versi di Giorgio Caproni:
…Quando mi sarò deciso
d’andarci, in paradiso
ci andrò con l’ascensore
di Castelletto, nelle ore notturne,
rubando un poco
di tempo al mio riposo…