Olivi di Liguria

Olivi di Liguria
20 Luglio 2019 Lucia

Olivi, olivi ed ancora olivi. Ovunque in Liguria si è circondati da oliveti che con fatica e passione sono coltivati dai nostri contadini. Eh si, perché qui non abbiamo le dolci colline toscane o le ampie distese di alberi che si trovano al Sud, ma secolo dopo secolo l’uomo ha trasformato il paesaggio in una lotta contro l’asperità della montagna: stagione dopo stagione, anno dopo anno, secolo dopo secolo, i contadini liguri hanno costruito i muri a secco per sostenere le fasce (i terrazzamenti) dove far crescere gli olivi.

Al momento della raccolta, che avviene manualmente, si scuotono gli alberi e i frutti cascano nelle reti che punteggiano il paesaggio col loro colore arancione.

E’ un rito che coinvolge molte famiglie; oltre ai veri e propri oleifici, molti privati hanno qualche albero e producono l’olio per sé portando le olive ai frantoi.

La produzione dell’olio è nel DNA dei Liguri, fin dall’epoca romana: in vari siti archeologici sono state trovate testimonianze della produzione dell’oro giallo.

 Il Museo dell’Olivo

Ad Imperia, la ditta Fratelli Carli, ha allestito il Museo dell’Olivo all’interno di una palazzina degli anni Venti, con una grande vetrata che illumina l’ingresso.

Il percorso espositivo tocca tanti aspetti diversi: dalla diffusione dell’albero dell’olivo sulle coste del Mediterraneo, agli utilizzi dell’olio per alimentazione, la cosmetica, l’illuminazione; dalle tecniche di produzione ai processi di commercializzazione.

Nelle varie sale si scoprono reperti interessanti:

un’antico mosaico ci propone un’imbarcazione a vela con anfore olearie a testimonianza dei commerci che si svolgevano lungo le coste del Mediterraneo;

ci sono ceramiche attiche del V secolo a. C. tre le quali spicca un piccolo vaso con civetta, simbolo di Atena, la dea che aveva donato il primo albero di olivo ai cittadini di Atene.

In alcune sale sono stati ricostruiti i frantoi con le macine per la produzione dell’olio.

Vi è infine una ricca collezione di oliere provenienti da diversi Paesi europei, realizzate tra ‘700 e ’900.

Se siete nel Ponente Ligure, vi consiglio di farci un salto: qui il link con orari ed indirizzo .

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