Giro per Mantova, una città così diversa da Genova: è pianeggiante, con le vie pedonali ampie e luminose, con i palazzi lunghi e bassi, circondata dei laghi del Mincio dalle acque ferme, con mille ciclisti che sfrecciano tra i passanti… Rimango quasi stordita dalla bellezza delle sale affrescate del Palazzo Ducale e del Palazzo Te; instancabile percorro le strade del centro e penso che sì, Genova e Mantova sono senza dubbio diverse, ma un filo rosso della storia le unisce. Era il 1605 quando il duca Vincenzo Gonzaga, su suggerimento del medico di corte, viene a Genova per curare il suo mal di gola, respirando aria di mare. In realtà il buon duca sceglie proprio Genova perché qui, oltre al mal di gola può curare anche i suoi affari, incontrando il suo banchiere Nicolò Pallavicino. Ed ecco che Vincenzo arriva, ospite del Pallavicino che lo accoglie nella sua villa di Sampierdarena. Col duca viaggia un bello stuolo di persone, tra cui il pittore Pieter Paul Rubens, che lascerà a Genova grandi capolavori (non perdetevi il ritratto di Gio Carlo Doria a palazzo Spinola di Pellicceria o le due tele della Circoncisione e del Miracolo di Sant’Ignazio di Loyola nella chiesa del Gesù ). Nel palazzo ducale di Mantova una tela, purtroppo danneggiata e in parte riassemblata di Rubens, ci mostra la famiglia di Vincenzo Gonzaga di fronte alla Trinità.
Con questi pensieri sulle coincidenze e gli strani casi della storia che portarono il grande pittore fiammingo di inizio ‘600 a dipingere a Genova, ecco che, svoltando dietro un angolo, mi ritrovo in una strada dal nome “genovese”: via Gilberto Govi. Un po’ stupita mi chiedo come mai qui a Mantova hanno pensato di celebrare il nostro attore, una icona di Genova. In realtà il nostro Govi non ha nulla a che fare con Mantova e la strada è intitolata a Gilberto Govi, fisico e storico della scienza nato a Mantova nel 1826. Peccato! Mi ero già entusiasmata pensando a Pignasecca e Pignaverde ed ai Maneggi per maritare una figlia…