C’è un posto in Liguria dove il tempo sembra aver fatto retromarcia e dove tutte le certezze sembrano svanire: San Salvatore di Cogorno. Si raggiunge facilmente, lasciando Lavagna e seguendo le indicazioni per Cogorno lungo la Provinciale 33 che segue il fiume Entella. Arrivati in prossimità della vostra meta, troverete i cartelli turistici che indicano il sito della Basilica dei Fieschi. Lasciata la macchina nel vicino parcheggio, si raggiunge facilmente la piazza su cui si affacciano le due chiese: san Salvatore “il vecchio” e San Salvatore “ il nuovo”.
E qui lo stupore: l’edificio dalla facciata barocca è in realtà il più antico e si erge di fronte alla facciata romanico-gotica di quello più recente.
Il borgo è ricco di storia e la costruzione degli edifici si lega a personaggi della nobile famiglia Fieschi.
Il primo edificio sacro, attestato fin dal 1201, ha subito distruzioni e ricostruzioni per cui oggi si presenta con una facciata barocca; purtroppo è quasi sempre chiuso e quindi non ci rimane che volgere la nostra attenzione alla Basilica di San Salvatore “il nuovo” che, possente, con la sua facciata in ardesia e marmo, si erge di fronte.
Bellissimi sono i particolari di questa facciata: dall’elegante rosone alle piccole sculturine che adornano gli archetti pensili e che rimandano ad un mondo di significati oggi in parte perduti.
Nella lunetta sopra il portale, un affresco di fine ‘400 ci racconta la storia della chiesa: ai lati del Crocifisso con la Vergine e san Giovanni scorgiamo due personaggi della famiglia Fieschi: a sinistra Papa Innocenzo IV, nato Sinibaldo Fieschi, fondatore della basilica a metà del XIII secolo; a destra , il nipote cardinale Ottobono, ultimatore della costruzione. Quest’ultimo diverrà poi papa col nome di Adriano V e sarà annoverato da Dante tra gli avari nel Purgatorio.
L’interno della chiesa è suggestivo, con la poca luce che filtra dalle finestre e dalle aperture a forma rotonda e di croce nell’abside; i particolari dei capitelli cubici, dell’altare papale e gli incroci di marmo ed ardesia della volta a crociera sprigionano un grande fascino.
Tornati sulla piazza non possiamo non notare il palazzo comitale, con le quadrifore gotiche che fanno da sfondo ai capitelli barocchi delle lesene di San Salvatore “il vecchio”, in un dialogo tra medioevo e Seicento che in questo angolo di Liguria paiono epoche non troppo lontane.