Tra Genova e Pisa: le battaglie, le catene e la farinata

Tra Genova e Pisa: le battaglie, le catene e la farinata
13 Febbraio 2019 Lucia

Un luogo poco battuto da turisti e Genovesi nel centro storico della città è Campo Pisano, ma ogni qualvolta ci capito ne ritrovo il fascino un po’ misterioso.

Ci sono sempre un silenzio ed una quiete quasi irreali, che catapultano in una dimensione lontana dal traffico cittadino che in realtà non è poi così distante.

 

 Le battaglie

E allora rievoco facilmente la storia di questo luogo, un campo di detenzione e di sepoltura dei tanti prigionieri che Genova vincitrice deportò dopo le battaglie contro Pisa.  Nel 1284 Genova vince la battaglia della Meloria: le fonti parlano variabilmente di quattromila o undicimila o più prigionieri… numeri forse un po’ esagerati che raccontano comunque un massacro. Il più famoso di questi prigionieri fu Rustichello, che nelle carceri genovesi incontrerà un altro prigioniero illustre, questa volta di Venezia, ovvero Marco Polo.

 

 Le catene

Ma l’episodio più strabiliante delle guerre tra Genova e Pisa avvenne nel 1290. I Genovesi tornano con la loro flotta a combattere contro la nemica Pisa, rea di non aver rispettato alcuni accordi di pace.  Il Porto Pisano era protetto da catene che impedivano l’accesso alle navi nemiche. Secondo le cronache i Genovesi fusero il metallo delle catene entrando così vincitori nel porto e distruggendolo. Questo episodio, riportato da più fonti, sembra un po’ leggendario, una sorta di romanzo. Mi chiedo come avranno fatto i Genovesi ad appiccare il fuoco in mezzo al mare stando su navi di legno?? Mah!!

Ad ogni buon conto così ci raccontano le cronache, e non solo: nel museo di Sant’Agostino a Genova c’è un bassorilievo, un tempo murato in un casa del rione Ponticello, che raffigura proprio questo episodio.  Le torri del Porto Pisano sono unite da catene e alcuni Pisani dagli occhi sbarrati per lo spavento assistono all’avvicinarsi della flotta genovese.

Ma che ne fu delle catene? Per secoli diversi anelli furono esposti in varie zone della città di Genova. Con l’Unità d’Italia, proprio per porre fine definitivamente alle antiche controversie tra le città, le catene furono restituite a Pisa e sono ora conservate nel Camposanto Monumentale in piazza dei Miracoli.

I Genovesi però si sono tenuti qualche anello, oggi conservato nel Museo Navale di Pegli.

 

La farinata

Ma saranno davvero finite le contese tra Genova e Pisa? Sembra che ci sia ancora qualche discussione a proposito della farinata. La tipica torta di farina di ceci cotta nel forno a legna è una specialità genovese, ma… qualche Pisano ne arroga la paternità. Anche per questa diatriba vi è una soluzione. Si dice che al tempo delle battaglie contro Pisa, una nave genovese fu travolta da una tempesta e i barili dove era conservata la farina di ceci si rovesciarono; la farina si mescolò con l’acqua salata del mare in una poco appetitosa poltiglia che i marinai, costretti dalla fame, mangiarono comunque. Rendendosi conto che il sapore non era poi così male corressero la ricetta aggiungendo l’olio d’oliva e cuocendo l’impasto  fluido in un forno a legna: ecco che l’idea della farinata, perfezionata dai Genovesi, nacque proprio di fronte a Pisa. E così tutti felici e contenti poniamo fine alle controversie tra antiche Repubbliche Marinare!

 

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