Un Campetto nel cuore della città

Un Campetto nel cuore della città
12 Giugno 2018 Lucia

Molti Genovesi la chiamano piazza Campetto, ma per indicare uno dei centri nodali della città basta dire Campetto. Un tempo Campus Fabrorum, territorio di officine e laboratori di fabbri, è oggi un luogo dove scoprire mille curiosità: dalle memorie storiche ricordate nelle targhe, alle botteghe storiche, ai tesori d’arte nascosti dietro ai portoni.

Dietro ai portoni del Campetto

Se di solito vi fate accompagnare da un’amica quando andate a fare shopping e sotto il suo sguardo compiacente vi provate il bikini da sfoggiare in spiaggia, a Campetto troverete un critico più intransigente: nientepopodimeno che Ercole!! Eh sì, all’interno del magazzino OVS allestito nell’atrio e cortile del palazzo Casareto – De Mari  si erge ancora, a sorvegliare la vasca di fontana ormai asciutta, la statua di Ercole di  Filippo Parodi.

Sul portale dello stesso palazzo cresce una pianta di melograno (da cui il titolo di Palazzo del Melograno). Leggenda vuole che fino a che questa continuerà a fiorire, la città di Genova continuerà a prosperare; speriamo bene!!

Sullo stesso lato del Campetto, poco più avanti, di fronte all’imbocco di via Scurreria si eleva la meravigliosa facciata del Palazzo di Vincenzo Imperiale con stucchi, affreschi ed anche una finestra trompe-l’œil  da cui si affaccia curiosa una signora (cercatela al 2° piano). Gli interni, affrescati nel ‘500 da Giovanni Battista Castello e da Luca Cambiaso, sono oggi occupati da diverse attività commerciali; al pianterreno si puo’ facilmente dare un’occhiata alle grottesche dell’atrio che sovrastano gli oggetti d’antiquariato della Galleria Imperiale.

 

Le targhe

Sul palazzo di fronte  all’OVS una targa in facciata ricorda Giovanni Battista Ottone che qui aveva un negozio di tendaggi, tappezzerie e paramenti (forse nell’angolo dove attualmente si trova un bar); costui nel 1746 con “coraggioso altruismo patriottico”  finanziò ed incitò i suoi concittadini a combattere contro gli Austriaci.

 

Nell’atrio del palazzo al civico 9 una targa ricorda il soggiorno, a cavallo tra ‘800 e ‘900, di James Richardson Spensley, legato al mondo del calcio nelle fila del  Genoa Cricket ad  Football Club e iniziatore dello scoutismo genovese.

Shopping a Campetto

Oggi il Campetto è animato per la presenza di molti negozi, dall’abbigliamento alla telefonia, dall’oreficeria alla biancheria per la casa.

Tra questi il negozio di biancheria LI-SI, gestito da Siriana e Giampaolo dal 1976, vede le sue origini nel lontano 1876, quando la famiglia Rosina aprì l’attività. Se volete riscoprire altre curiosità su questo negozio le trovate in questo mio vecchio post.

All’angolo con  via Scurreria trovate le eleganti vetrine di Pescetto, cui ho dedicato questo altro post.

La fontana

Al centro del Campetto  si trova il barchile di Ponticello: a Genova si usa il termine dialettale “barchî” per indicare le fontane. Questa al centro del Campetto ha peregrinato per la città prima di essere installata qui nel 1998: era nata nel 1642 per la zona di Ponticello (tra le attuali piazza Dante e via Fieschi); nel 1935 fu posizionata nel cortile minore di Palazzo Ducale ed infine la troviamo al Campetto.

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